Quaderni di Arenaria

Gentili Collaboratori, Scrittori, Amici,

La Redazione comunica con la presente la chiusura definitiva e improrogabile dei “Quaderni di Arenaria” in seguito alla dipartita, il 9 luglio 2024, del nostro caro direttore Lucio Zinna.

La nostra avventura finisce qui.

Per chi vorrà la collana resterà comunque online e di libera consultazione.

Se qualcuno dovesse avere la necessità di utilizzare brani, articoli, saggi o ogni altro materiale contenuto nei “Quaderni”, ha l’obbligo di citarne la fonte e darne comunicazione via mail all’indirizzo: info@quadernidiarenaria.it.
Si ricorda che il logo, il layout e la testata “Arenaria” e “Quaderni di Arenaria” sono proprietà della redazione e se ne vieta l’utilizzo e la riproduzione anche parziale.

Vi ringraziamo tutti per il vostro affetto e la vostra collaborazione che ha contribuito in tutti questi anni alla crescita e all’affermazione dei “Quaderni di Arenaria”.

La redazione saluta tutti con grande stima.

Elide Giamporcaro

Volumi

Per consultare, clicca sul volume di tuo interesse.
(sezione in costruzione)

Volume 1

Volume 7

Volume 9

Volume 10

Volume 11

Volume 12

Lucio Zinna nel suo studio di Palermo – 03/04/2009
Foto di Elide Giamporcaro

Giovanissimo si è trasferito a Palermo, dove ha frequentato la facoltà di filosofia e pedagogia.

Nel 2017 si è trasferito a Bagheria, suo “Buen ritiro”.

Ha pubblicato, oltre le opere di poesia e di narrativa indicate, numerosi contributi critici, prevalentemente su autori del Novecento (fra i quali: G.E. Nucci, Rosso di San Secondo, Quasimodo, Luzi, Spinelli, Sciascia, Piccolo, Guidacci) in raccolte di atti e riviste specializzate, nonché elzeviri e recensioni in vari giornali.

Ha diretto la rivista Mediterranea di letteratura “Arenaria” e poi i “Quaderni di
Arenaria”.

Ha realizzato per la RAI siciliana, diversi cicli radiofonici su argomenti
letterari e i testi di alcuni documentari televisivi; ha curato per l’Istituto Luce, testo e consulenza artistica di un documentario cinematografico su Palermo, per la regia di Mauro Bolognini.

Sue poesie sono state tradotte in francese, inglese, spagnolo, portoghese,
greco, romeno, serbo-croato, macedone.